martedì 26 febbraio 2013

COLPEVOLE

Sto ancora pensando a quello che mi ha detto Alex. Non trovo giusto il modo in cui si è comportato con me. Non so, è stato un po' come tutti, falso. L'ipocrisia è proprio qualcosa che non sopporto. Mi disgusta. Chi mi conosce lo sa. E non lo è, o per lo meno ci prova. Sa che quando qualcosa non mi piace lo dico in faccia o semplicemente l'espressione del mio viso mi tradisce. Non posso farne a meno. Provo proprio un sentimento di repulsione verso persone del genere. Sono contenta di non aver risposto ad Alex. A volte faccio cose senza pensare troppo, e poi le conseguenze sono disastrose. Ho bisogno di pensare a lungo prima di prendere una decisione. Mi tormento perché voglio sempre quello che non dovrei volere. Come adesso. Vorrei dirgli che va bene così, che non è cambiato niente e che possiamo andare avanti. Solo che penso che semplicemente sarebbe troppo facile. Voltare pagina è facile e a volte mi fa arrabbiare pensare a quanto sia ingenua certa gente. A volte vorrei urlare qualcosa che la faccia svegliare dal suo torpore. Ma tanto non servirebbe a niente. Certa gente è fatta così e non mi piace perdere tempo con chi non mi ascolta. Insomma girando qua nella mia stanzetta cosa posso fare se non pensare che infondo anche quello che pensavo fosse, chenneso, "diverso" rimane uno dei tanti nella massa. Mi piacciono le personalità stravaganti perché con loro non ci si annoia mai. A volte la gente pensa che siano dei pazzi. Ma è solo invidia quella. Ed ecco, Alex è banale come tutti gli altri. Non so. Forse sto solo esagerando perché sono arrabbiata o perché voglio avere ragione io. Non ne ho idea. Pensare incasina la vita. Molto meglio fregarsene, no? Nel senso niente più sensi di colpa, ansia, rimorsi e tutto quelle cose che uccidono. O forse basta solo essere indifferenti. Far finta di niente sempre. Solo che poi è anche peggio. Alex è stato indifferente con me ed ecco il risultato: stare di merda per giorni e poi perdere tempo a chiedersi perché.
Perché sto perdendo tempo? "Ho perso tempo con te." messaggio inviato. Fine della storia.

domenica 24 febbraio 2013

idillio

Solo uno. Uno ancora. Poi smetto lo giuro. Quanto spesso vorrei dirlo. E farlo. Sentire ancora una volta quel profumo. Sentire quel sapore. E poi smettere. Un'ultima volta soltanto. Una. Sentire il vortice nella testa. Se la vista si annebbia allora va bene. Allora sento la vita. Se le vene iniziamo a pulsare, è ora. Niente più pensieri, ma chilometri di vuoto. Tutto è evanescente, ma va bene perché non esiste altro. Esiste solo quel momento e la sensazione infinita di infinito. Non ci sono più limiti. I bordi svaniscono e la luce si affievolisce. Così tenue. Ma va bene perché tutto il resto sparisce. Gira e rigira la mia testa. Niente a più senso in ora. Niente. Non esiste nient'altro. Niente. Dispiacere, felicità, impossibilità, inadeguatezza, inettitudine. Tutto si può raggiungere. Non ha paragoni quello che provo. Non ha limiti. E' unico ed la leggerezza che mi stordisce. Ed è bellissimo sentire i suoni sfumare, la temperatura aumentare, la vista attenuarsi. I colori non sono più definiti. Non accecano più con la loro intensità. Non colgo più l'essenziale. Tutto è più vivace ed io sono esuberante. La musica è indefinita e le parole sono lontane. Profumi intensi penetrano ed inebriano i miei sensi. Non rimane più niente di quella che ero prima. E' come rigenerarsi. Sento i miei muscoli distendersi. E so che posso spingermi oltre gli estremi. Posso fare tutto. E' più che sensazionale. Non è spiegabile. E' estremo. Se avessi saputo che sarebbe stato così. Non sarei stata rimostrante. E anche se sembra un vicolo cieco, è unico. Perché in quel momento le mura si dissolvono. Forse è così unico perché quella profonda indifferenza finisce. O forse è solo un caso. Avvelena la mia mente lentamente. Sprofonda lentamente. E il futuro non esiste. Solo ora. Solo il presente.

venerdì 22 febbraio 2013

Di nuovo Lui.


Finalmente un po' di sole! Oggi mi sento ottimista! Negli ultimi giorni sono stata malissimo. Ho avuto la febbre alta e non sono uscita di casa. Quanto odio stare male. E tutto per colpa di quel concerto metal di Riccardo. Perché avevo accettato di andare? Era in posto freddissimo. L'unica cosa positiva di quella sera è stata la musica. Io non sono un'appassionata di metal, anzi non ci capisco niente, pero devo ammettere che il suo gruppo non era male. Solo che se avessi saputo dell'influenza non ci sarei andata. Per non parlare poi degli ultimi avvenimenti di questi giorni. Alex si è rifatto vivo, wow! Questo proprio non me l'aspettavo. Che faccia tosta. Neanche una scusa. Niente. Mi ha solo scritto un messaggio con: "ci dobbiamo vedere". Ma non si stava rivedendo con la sua ex?? Beh e io ovviamente ho detto di si. Non so perché a volte sono così avventata. Dovevamo vederci ieri alle sei in città. "Ciao Alex." Ero arrivata decisamente puntuale, cosa che non faccio mai. Ero seduta sulle gradinate della piazza. "Come va?" mi chiese. Sembravamo due vecchi amici. Figo. Andiamo avanti così Non dovrei essere molto arrabbiata? Non avrei dovuto far finta di non aver mai visto quel messaggio? "Dipende." "In che senso?" Perché era cosi normale? "Da dove vuoi iniziare?" Un'ombra passò sul suo viso. "Sì. Devo spiegarti un po' di cose." si passò la mano sul mento e si sedette. Sembrava pensieroso. Bene. "Ti ascolto. Ho sentito un po' di cose in giro." "Anch'io." rispose "Senti mi spiace di non essermi fatto più sentire. Ho fatto un casino. In realtà è stato tutto incasinato. Sono stato un po' impegnato." "In cosa?" Perché non mi stava dicendo niente della sua fantastica ex? "Ho avuto da fare, sai com'è. Andare di qua di la. Insomma non ho avuto troppo tempo per scriverti." Spiegazione illuminante! "Cos'hai fatto?" avevo la voce fredda. "Un po' di lavoro in giro." "Certo. Chiaro." Quando aveva intenzione di andare al punto e dirmi tutto? "Insomma. Mi dispiace non averti scritto. Non è stato il massimo. Avrei dovuto farmi sentire di più." "Che mi dici di Beatrice?" chiesi. "Beatrice?" sembrava un po' sorpreso. Perfetto. Allora è tutto vero. "Si. Tu e lei. Vi visti quel sabato sera. Non far finta di non ricordare!" Rimase impassibile. Certo che si ricordava. Quella sera umiliante in cui mi aveva ignorato completamente davanti a tutta gente che conosciamo, andando dietro come un cagnolino alla sua ex. Sforzavo di ricordarmi il motivo per cui avessi accettato di incontrarlo. Avevo bevuto qualcosa? "Ti ricordi vero?" mi stavo arrabbiando. Perché se ne stava zitto e non rispondeva? Sensi di colpa? "Non hai niente da dirmi?" Silenzio. "Wow. Fantastico. Mi hai stufato Alessandro. Me ne vado." Mi alzai. "Sai che con lei non c'è mai stato niente." mi disse alzandosi subito dopo di me e cercando di trattenermi. "Cosa? Mi stai prendendo in giro?" "No." "Bene perché non mi piace essere presa in giro." Mi avviai giù per le scale verso la strada. "Jenni aspetta. Senti si lo so come può sembrare, ma sul serio lei mi ha solo aiutato con delle cose che dovevo fare." "Bravi entrambi." mi voltai di scatto. "Credi che sia stato bello essere stata mollata li? Non era un momento facile per me! Pensavo che avresti capito! Non pretendevo che stessimo insieme o altro, solo che non scomparissi cosi. Senza spiegazioni. Mi hai ferita e sinceramente non capisco perché. Sono settimane che non ci sentiamo, che hai smesso di farti vivo. E sinceramente non capisco perché sia venuta oggi." "Senti mi dispiace. Non volevo, ma in quel periodo avevo da fare e neanche volendo non avrei potuto esserci." Cosa? "Ti rendi conto che non ha senso? Non ha senso. Prima che me ne vada, dimmi solo perché mi volevi vedere oggi." Ero a qualche metro da lui però era come se avvertissi la sua tensione. Perché dovevo sempre trovarmi gente del genere? Uno peggio dell'altro. "Volevo che ricominciassimo da capo." disse quasi stanco. "Ah e cosa ti faceva pensare che ci sarei stata, eh? Ti sei stufato di Beatrice." In quel momento lo stavo odiando. Certo che ci vuole coraggio. "Mi dispiace J." Si stava avvicinando. Non volevo che si avvicinasse. "Ti prego, Jenni. Pensaci." Perché mi sentivo così debole. Lui era stato assente e mi aveva fatto cosi tanto soffrire e probabilmente in tutto questo tempo è stato con la sua ex, eppure nonostante fossi arrabbiate ero..dovevo allontanarmi. Sennò sapevo già come sarebbe finita. Non doveva finire come voleva lui. No. Me ne dovevo andare. E lo odiavo per farmi ancora questo. "Pensaci." ripeté. Mi girai e me ne andai velocemente prima che potesse dire altro. Non volevo che pensasse che m'importasse ancora qualcosa. Era ovvio, però, che non era così. Speravo tanto che non avesse capito niente. Cominciai camminare più velocemente come se fosse sufficiente a mettere una barriera fra noi e cancellare tutto.

lunedì 4 febbraio 2013

estasi

  
Questa canzone mi fa sentire così bene. Mi porta in una dimensione sconosciuta. Diversa. E' come se girare pagina fosse una lenta canzone. Monotona e ripetitiva, ma bella.
Cercare un nuovo aspetto della mente. Scoprire l'indescrivibile e l'estasi. Lasciarsi trasportare dalle emozioni solo per noia. La noia. Perché tutto è cosi noioso? E se un giorno il cuore smettesse di battere. Cosa succederebbe? Niente perché tutto è noioso. Sarebbe lo stesso di prima. Noioso. Ma se un giorno mi svegliassi con i raggi del sole negli occhi e vedessi l'immensità del cielo. Così com'è. Calpestando l'erba bruciata dal sole e sentendomi libera. Vedere oltre. Non cambierà mai nulla. Tutto è così passeggero e sfugge. Sono pochi i momenti veri. Quei momenti in cui si percepisce la bellezza del mondo, la felicità. Non perché non ce ne sia, ma perché passa tutto troppo velocemente. E tutto si dimentica altrettanto velocemente. Solo quella sensazione di benessere rimane. E non importa quanto ci si provi e riprovi non ci sarà più, è una sola. No, perché il tempo cancella tutto. Tutto tranne quella strano ricordo che invade il corpo con il suo dolce aroma e intossica la mente. E cercando di ritrovare quel piacere, si perde tutto il resto. E poi quando il ricordo svanisce, non rimane che il vuoto. Incolmabile perché non si può tornare indietro. Non si può afferrare una sensazione. E' fumo che va via. E' gioia che svanisce e dolore che ritorna.