sabato 15 agosto 2015

paura?

Sono molto ansiosa in questo periodo.
So che non dovrei esserlo perché tutto si può superare e i problemi sono solo una parte del gioco. Eppure ho paura di non farcela. Quello che so è che la paura uccide più di qualsiasi arma. Sembra una frase così banale, eppure così dannatamente vera. La paura acceca e fa commettere i peggiori crimini. Ho spesso paura. E questa paura si trasforma in sentimenti contrastanti. A volte sento i miei pensieri e mi chiedo se è quello che sono io o se è la paura che parla. Il modo in cui plasma rovina la vita. Ho paura di tante cose ma la mia più grande paura è non vivere la vita che voglio per paura. Sembra assurdo, ma è drammaticamente vero. Vorrei fare così tante cose, a volte c'è qualcuno che mi blocca, però la maggior parte delle volte sono i miei schemi mentali alimentati dal timore a farlo.
Ed è terribile. Questa società è terribile. Vorrei solo fare quello che penso sia meglio per me senza preoccuparmi di niente e senza avere paure. In fondo questi non sono veramente problemi, ma possono diventarlo. A volte mi chiedo se un giorno mi pentirò della vita che sto vivendo, forse dovevo fare altre scelte.

giovedì 30 luglio 2015

dimenticare

E sto qua a pensare. Non so a cosa penso. Penso spesso a te, ma so che è ora di andare avanti. E' inutile che mi crogioli in pensieri dannosi. E' vero e non potrebbe esserlo di più, che tu mi hai dimenticata. Lo so perché ogni volta che lo penso sento le lacrime in fondo agli occhi. Si avvicinano lentamente e cercano di uscire, ma l'unica cosa è cercare di impedirlo. Non tornerai da me. E lo so. Non ha nemmeno più senso che mi lamenti e che mi rattristi perché non cambierà la situazione. Non cambierà mai quello che è successo. E' solo il momento di andare avanti e, forse, dimenticarti. Un.  altro. Mi dicono che a volte la solitudine non è la soluzione. Mi dicono che dovrei stare con qualcun altro. E forse hanno ragione. Forse è vero che quando una porta si chiude se ne aprono mille nuove. E anche se non riesco a dimenticarti, non posso più vivere nel passato. Non è il passato che porta nuove opportunità, ma il futuro. Ti dimenticherò un giorno? Passerà finalmente questo dolore che persiste?
Ero spensierata prima di conoscerti ed ero felice. Lo sono stata più con te, questo è vero. Ma guarda quanto mi hai reso infelice! Mesi a pensarti. E tu probabilmente pensi ad un'altra ormai. Probabilmente sono passati mesi da quando stai con un'altra. Chissà come sei felice ora! Chissà come la guardi e come le parli. E forse la ami. I miei sono pensieri distruttivi. Dovrei concluderli una volta per tutte. Il futuro. C'è solo quello ormai. Ti devo dimenticare. Per sempre. La sofferenza forse passerà. In fondo passa tutto dicono. Io volevo solo te e mi distrugge il pensiero, ma tu mi hai dimenticata tempo fa. E' ora di dimenticarti. Devo.

domenica 26 luglio 2015

LA SOLITUDINE

Mi sento sola. Non è solo perché tu non ci sei più. Mi sento sola da sempre. Questa sensazione di infinita solitudine l'avevi alleviata un po'. Mi hai illuso che potesse sparire, ma sei sparito solo tu. Solo tu e ora è peggio di prima. Ora mi sento sprofondare nella solitudine.  Ogni mia singola fibra voleva che cambiasse tutto. Credevo che sarebbe successo con te. Stando al tuo fianco e tu al mio. Ora lo so e lo so bene, che non sei mai stato mio. Mi hai fatto credere che ci saresti stato e che non te ne saresti andato. L'hai fatto alla prima occasione. Sono esigente e, credimi. lo so. Lo sono stata anche con te ma pretendevo tanto anche da me. Volevo solo il tuo bene. Volevo solo te. E ora sono più sola che mai. Mi sembra che nessuno mi voglia. Nessuno mi vuole. Mi sembra di aver perso solo io. Ora chissà dove sei e con chi sei. Sono sicura che mi hai già dimenticato. Io, invece, ti penso ogni giorno; giorno dopo giorno. Rimani sempre fra i miei pensieri. Mi faceva male l'idea che eri con un'altra, che mi avevi dimenticata, ma ora è rimasta solo un'idea perché so che non sarai mai più con me. So che non mi vuoi più vedere. So che è finita ed è finita per sempre. Stare con te era una sfida con me stessa e ti volevo sempre di più. Sei riuscito a spezzare le mie poche sicurezze. Ora mi sento solo sprofondare, con la coscienza certa che mai più ti avrò.

mercoledì 6 maggio 2015

ancora tu

Anche oggi sono ricaduta in pensieri negativi. Pensavo di nuovo a te. Ancora e ancora. Dovevo fare altro. Concentrarmi su altro ma non ci riuscivo. Pensavo a te. Al tempo perso e al nostro passato. Era così bello stare insieme. La sintonia che avevamo, raramente la provo con qualcuno. Con te potevo essere me stessa e dire qualsiasi cosa volessi. Sapevo che non mi avresti mai criticata, ma appoggiata. Era così bello pensare che fosse veramente così. Perché non lo era. Era tutto falso. Hai iniziato a criticarmi e  a trovare solo difetti e cose sbagliate in me. Non mi accettavi più come prima. Non accettavi più quella donna per cui prima avresti scalato montagne e percorso oceani. Non più. Non capivo perché, ma ora mi è ben chiaro. Era solo una sfida per te. Ero la tua sfida. Hai sempre saputo che potevo avere chiunque, se l'avessi voluto. E volevi esserci solo tu. Volevi conquistarmi. Volevi farmi tua e che ci fossi solo tu nei miei  pensieri. E ci sei riuscito. Ma quando la sfida era conclusa, quando hai ottenuto tutto quello che volevi, il fascino e tutto quello che ti piaceva, era svanito. E non ti stavi stancando. Mi avevi fatta veramente tua. Io che mai ho abbassato le mie riserve e che difficilmente mi lascio conquistare, l'ho fatto con te. E tu l'hai visto. Non ti piaceva vedere che ero debole. Non ti piaceva vedere i miei difetti. Ma ci sono. Ed è normale che ci siano. Ma tu mi  volevi come prima, estremamente fredda e cattiva. Non ti mostravo sentimenti e nemmeno amore. E a te piaceva così. Ti piaceva stare con la donna forte e orgogliosa che nessuno riesce ad avere fino in fondo. Criticavi il mio orgoglio, ma era ciò che ti piaceva. Mi hai detto che sono manipolatrice, ma ti piaceva. Mi hai detto che sono cattiva, ma era questo che ti piaceva di più. La sfida. Poi ci sei riuscito. Hai sciolto tutto in me. Come potevo essere ancora così? Come, spiegamelo? Come potevo essere fredda quando ti amavo? Ho messo da parte l'orgoglio e tutto il resto, per te. Volevo dimostrarti quanto ti volevo, ma non ci sono riuscita. Perché così non ti piacevo più. Non ti piacevo più per la dolcezza che potevo regalarti  e l'amore che volevo darti. Tu volevi che fossi come prima. Non hai mai capito che chiunque abbia un cuore impenetrabile, quando lo conquisti è tuo per sempre e dentro trovi una miniera di diamanti, che brillano solo per te. Non hai capito questo. Non hai capito che quella che ti stavo mostrando ero la vera me, quella che pochi conoscono. E ora mi hai lasciato  fragile. Ti ho mostrato chi sono veramente, sotto quella corazza che tutti conoscono, ma non hai voluto vedere. Volevi la mia apparenza e non il mio essere vero e profondo. Questo è quello che fa più male. Ora siamo lontani e forse è meglio così. Ti dimenticherai di me. Forse ora sei già insieme ad un'altra. Una come la vuoi tu. Una che sa chinare la testa e dirti sempre di sì. E forse è meglio che tu stia con lei perché, nonostante quello che provo per te, non posso cambiare me stessa e chinare la testa pur di averti. 

martedì 5 maggio 2015

dolore.

Ho pianto di nuovo per te oggi. Pensavo che non sarebbe successo ancora. Pensavo di stare superando tutto. E che mai più avrei pensato a te o pianto per te. Eppure oggi è successo di nuovo. Ho iniziato a pensarti e non sono riuscita a reggere il pensiero di te, che non ci sei più. Te ne sei andato senza che ti importasse qualcosa. Mi hai lascito sola, nonostante sapessi che quanto ti volevo. Starò meglio, lo so, ma mi distrugge il pensiero di noi. Non vorrei più saperne di te. Vorrei che scomparissi dalla mia mente per sempre. Vorrei dimenticarti. Non ci  riesco ancora, però. La ferita è troppo profonda e rischia di riaprirsi ogni volta che si richiude. 
Mi hai detto che ci saresti stato e che non te ne saresti andato. Mi hai mentito. Mi hai detto che contavo, che eri mio. Mi hai mentito. Mi hai detto che non mi avevi usata. Mi hai mentito.
Mi hai mentito sempre. Sempre. Non hai mai riconosciuto i tuoi errori. Mai. Cercavi solo difetti in me. Sottolineavi solo i miei errori. Volevi distruggermi. Distruggere la donna forte che sono. E ci stavi riuscendo perché per te ero pronta a tutto. Mi volevi diversa e io stavo cambiando per te. Ma sbagliavo. Non dovevo cambiare. Tu non meriti nessun mio cambiamento. Io sono la persona che vedi. E nel momento stesso in cui avresti dovuto scegliere se accettarmi così come sono, nonostante tutte le mie insicurezze e paure, te ne sei andato. Hai avuto paura e sei scappato. Non sei un uomo. Sei un bambino che si è permesso di giocare con me e trattarmi come se non valessi niente. Ma lo sappiamo entrambi che valgo più di qualsiasi altra donna tu abbia mai avuto e più di qualsiasi altra potrai mai incontrare. Non ne troverai mai più una come me. E lo saprai presto. Giorno dopo giorno te ne renderai conto. E te ne pentirai. Non meriti di riavermi. Lo so. Tu mi hai fatto male e non meriti più niente da me. 

Torna.

La cosa peggiore è amare qualcuno e non essere corrisposti. Per quanto ci si possa provare, l'amore non si può forzare. Non si può costringere qualcuno ad amare e nemmeno si possono reprimere le emozioni o forzarsi a non amare. Perché ogni giorno che passa io voglio lui. Il tempo passa e arriva anche la consapevolezza che non posso continuare a sperare che lui ritorni. Non ritornerà perché non mi ama. Ma se  lo facesse, Ora, In questo istante, io sarei qua per lui e non scapperei. Ci sarei ora e fino a quando lo vorrebbe. Questo farei per lui e mai me ne andrei. Lui conta troppo. Solo lui c'è riuscito. E' entrato nella mia vita e mi ha stretto il cuore in una morsa di illusioni e speranze. E poi se n'è andato. Mi ha lasciato sola a distruggermi al pensiero che non tornerà mai più. Mi ha incolpato. Mi ha ferito e tutto in me sanguina quando penso a lui. A quello che avevamo e a come ora sia tutto finito. Volevo solo lui. Desideravo solo lui. Ma lui non lo vedeva. Non vedeva quanto contava. Mi ha incolpato di tutto. Mi ha fatto male e continua ancora. Vorrei solo che un giorno vedesse che non sono quella persona terribile che non sopportava più. Non lo sono. Se lo fossi allora nessuna delle persone meravigliose che mi stanno intorno ci sarebbe. Vorrei che un giorno sentisse la mia assenza tanto quanto sento io la sua. Vorrei che nel giorno in cui capirà che non tornerò più da lui, capisca che ne valeva la pena. Vorrei che se ne pentisse e che non se lo perdonasse mai.

lunedì 4 maggio 2015

Pausa.

Cosa vuol dire chiedere una pausa?
Lui ne voleva una. E io avevo deciso di dirgli di sì, nonostante soffrissi moltissimo per quella richiesta. Non capivo perché lo voleva e quale motivo l'avesse indotto a chiedermelo. Ma non potevo fare a meno di dirgli di no. Eppure ne ero innamorata ma a lui non importava. Gli importava solo sé stesso e in me non vedeva altro che un essere orribile, che non lo meritava. Sapevo che non era vero e che stava solo  cercando di abbassare la mia persona. Mi voleva diversa. E io mi sentivo frustrata nel tentativo continuo di essere diversa. Ma per lui avrei fatto tutto. Tutto quanto. E avrebbe potuto chiedermelo altri miliardi di  volte e avrei fatto tutto lo stesso. Ma una pausa vuol dire troppo. Stona con i miei sentimenti per lui. Lui mi voleva allontanare. Perché mi voleva allontanare se diceva che qualcosa per me provava? Una pausa vuol dire chiarimento se uno è confuso, ma perché hai bisogno di una pausa se sai cosa provi per lei? Chi sa esattamente quello che prova, non ha bisogno di allontanare l'altra persona e di farla soffrire. Come si fa a far soffrire chi si ama? No, è impossibile. Non ci si riesce. Si può provare ma non ci si riesce. E' troppo importante, Se soffre lei, soffri anche tu. Ma lui l'ha fatto. Ha reso le mie notti insonni ed i miei giorni agonie. L'attesa uccide. Aspettavo che lui tornasse. Aspettavo i suoi messaggi, ma non c'erano. Lo sentivo con me, vicino a me nel mio letto. E lui non c'era. E so che non gli importava di non esserci. So che anche ora pensa ad un'altra. Ha dimenticato tutto di noi, ma io non riesco. Per quanto vada avanti, c'è sempre qualcosa che mi ricorda lui. La pausa l'ho fatta finire io. Gli ho detto io che era finita per sempre per me, ma no. Non era vero. Poi l'ho cercato ancora e ancora. Gli ho detto quanto lo volevo, quanto lo desideravo ancora, ma a lui non importava. Mi incolpava di tutto. Ogni cosa era colpa mia. Solo io la colpevole. Colpevole di non averlo capito, di provare sentimenti esagerati e di aver deciso che era finita. Eppure la pausa l'ha voluta lui. I ricordi mi fanno tremare e la nostalgia è sempre in agguato. Se lui tornasse da me ora o quando vuole, io ci sarei. Sempre.